La sordità non è una condizione rara e non è detto che debba essere limitante. Basta conoscerla e sapere come comportarsi
Prendersi cura di un cane sordo non è facile, ma nemmeno impossibile. Fido potrebbe avere qualche difficoltà extra, ma rimane sempre il nostro quattro zampe giocherellone.
Quindi niente paura: gli altri sensi nel nostro cane sono molto sviluppati (al contrario dei nostri). In più il rapporto cane-padrone sarà ancora più stretto e anche la comunicazione ne gioverà.
Cane sordo: le cause
Le cause che portano alla sordità del cane sono tante. Alcune congenite (e dipendono da fattori genetici, chimici o fisici), altre acquisite.
Il cane può diventare sordo a seguito di un’infezione o di una lesione all’orecchio.
Può esserlo per una reazione ad alcuni farmaci o a causa di suoni troppo forti che danneggiano l’udito particolarmente sensibile.
La motivazione principale tuttavia è la vecchiaia, e la perdita dell’udito in questi casi è graduale e irreversibile.
Come accudire un cane sordo
Essere iperprotettivi con un cane sordo può essere controproducente. Il modo migliore per stargli accanto è quello di aiutarlo a sviluppare altre abilità.
Un senso molto utile al cane, per esempio, è l’olfatto. Per stimolarlo esistono molti giochi, uno di questi è il searching: un allenamento alla ricerca olfattiva che va fatto con regolarità e senza pressioni. Tutto deve essere trasformato in divertimento.
Portare il cane sordo a spasso
Una delle maggiori preoccupazioni riguarda la gestione del cane fuori casa. Bisogna tenerlo sempre al guinzaglio o lasciarlo libero? La risposta è: dipende.
Dipende dal grado di addestramento del cane e dal rapporto di fiducia con il padrone, dipende anche dal luogo in cui ci si trova.
Il cane sordo non sente i rumori e non percepisce tutti i pericoli: se non è ben addestrato, il guinzaglio in un luogo non protetto è certamente la soluzione migliore. Per farlo sentire più libero basta tenere il suo ritmo e sganciare il guinzaglio una volta arrivati in una zona sicura e non troppo ampia.
Se il cane è ancora sotto addestramento, è consigliato alternare momenti in libertà a momenti al guinzaglio. Per le passeggiate notturne la torcia è un’ottima alleata. Il cane infatti al buio non ha difficoltà a riconoscerla, una volta associata al suo amico bipede il gioco è fatto.
Fondamentale è la medaglietta. Oltre ai contatti utili in caso di smarrimento, è bene scrivere che è sordo: chi lo ritrova deve saperlo.
Cane sordo: come comunicare
Comunicare con il cane sordo non è difficile. Il linguaggio del corpo, i gesti e la lingua dei segni sono degli ottimi alleati.
L’addestramento avviene mediante l’olfatto e la vista, e usando premi profumati. Il cane deve sentirsi al sicuro. L’obiettivo è rafforzare il legame con un linguaggio unico e personalizzato.
Il cane sordo deve sapere, soprattutto fuori casa o in situazioni in cui può sentirsi disorientato, che può contare sulla nostra presenza. Questo lo farà sentire più sicuro e ridurrà il rischio di incorrere in eventuali pericoli.
L’addestramento di un cane sordo
Per educare un cane sordo il procedimento è uguale a quello utilizzato con qualsiasi altro cane, vengono solo ridotti (o completamente eliminati) i comandi vocali.
Il labiale nei comandi specifici aiuta tantissimo. Un cane può arrivare ad apprendere un massimo di venti ordini e segnali differenti nell’arco di un anno. Importanti sono le ricompense e le ripetizioni.
È bene usare segnali chiari e facili da ricordare: il pollice verso l’alto o verso il basso a seconda dello stato d’animo, o il palmo della mano aperto davanti a lui per dirgli di stare fermo sono alcuni esempi.
Il cane sordo sente le vibrazioni: un colpetto sul pavimento è un altro modo per dargli delle istruzioni. La regola più importante è universale: con il proprio amico a quattro zampe bisogna essere pazienti e affettuosi, e instaurare con lui un rapporto di fiducia reciproca.
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