iccoli meticci: uno è finito impiccato l’altro è stato sgozzato e abbandonato in un parco
Un cagnolino
Milano, 18 dicembre 2019 – Questa è la storia terribile di due casi di feroce tortura inflitta agli animali. Due cani, meticci, finiti tra le mani di famiglie sbagliate, che li hanno maltrattati fino a lasciarli morire. Entrambi i padroni sono stati denunciati e ora rischiano, per la morte degli animali, fino a due anni di reclusione.
Il primo caso riguarda un cane trovato impiccato all’esterno di un’auto. Succede che i padroni lo lasciano legato dentro l’auto. Faceva caldissimo, era agosto, l’auto da ore sotto il sole era diventata un forno, l’acqua che gli avevano lasciato nella ciotola era finita e il cane aveva cominciato ad abbaiare forte, nessuno aveva sentito e nessuno quindi, era intervenuto. Il cane, di piccola taglia, aveva tentato quindi di uscire dal finestrino lasciato in parte aperto, e piano piano, ce l’aveva fatta. Il problema era il guinzaglio con cui i padroni l’avevano tenuto legato al poggiatesta del sedile. Quando il cane quindi, era riuscito a guadagnare la libertà era inevitabilmente caduto a penzoloni dal finestrino ed era morto per soffocamento. Ad accorgersene alcuni passanti che avevano avvertito forze dell’ordine innescando la denuncia arrivata in procura sul tavolo del pm Sara Arduini.
L’altro caso denunciato, di cui si sta occupando lo stesso pm, è addirittura più grave dei maltrattamenti previsti dall’articolo 727 del codice penale. Un cucciolo di meticcio viene travolto da un’auto, esce vivo dall’incidente, ma molto malconcio, ovviamente avrebbe avuto bisogno di essere portato subito dal veterinario. I due padroni, marito e moglie, non ci pensano proprio, lo portano a casa e lo lasciano soffrire sul pavimento. Quando si avvicinano, il cane dolorante, in agonia, prova a morderli con le ultime forze e loro impugnano un coltello e lo sgozzano. Poi lo abbandonano in un parchetto pubblico, sotto una panchina. Qualcuno li vede e denuncia. L’accusa per loro è quella di uccisione di animale disciplinata dall’articolo 544 bis del codice penale: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”. I torturatori, in entrambi i casi, pensavano di farla franca e ora se la dovranno vedere con la giustizia.
dal web il giorno art. Di di ANNA GIORGI
il fido custode, sepolture e cremazioni per animali d’affezione
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