Gary è cieco e avanti con gli anni, ben 12 di cui otto passati da cane randagio e gli ultimi quattro in un canile a Puławy, in Polonia. Ma in questa sua vita non facile c’è stata una parentesi, tanto breve quanto piacevole, che gli ha lasciato il segno: per tre settimane ha vissuto in casa con un attivista dell’associazione animalista Paka dla Zwierzaka.
Il giovane aveva affittato un appartamento a Gdynia e la famiglia proprietaria della casa, che viveva al piano di sopra, ha accettato con piacere la presenza del cane: i tre figli della famiglia lo portavano ogni giorno fuori in passeggiata e si prendevano cura di lui.
Ma le vicissitudini di Gary non erano ancora finite: dopo quattro anni in canile sempre ignorato da tutti, una famiglia si è fatta avanti per adottarlo e così è stato e il cane è stato portato in un’altra città.
Il cuore di Gary era però rimasto legato a quell’animalista e a quella famiglia del piano di sopra: il primo giorno nella sua nuova casa, mentre scendeva dall’auto del suo nuovo proprietario, il cane ha deciso di scappare e percorrere in cinque giorni 30 chilometri sulla neve e con temperature sotto lo zero per tornare dalle persone a cui si era affezionato.
Quando il nuovo proprietario ha comunicato al canile la fuga del suo quattrozampe, decine di volontari si sono messe a cercarlo, temendo il peggio.
Ma per fortuna questa è una storia a lieto fine: una delle bambine che giocava con il cane in casa del volontario, l’ha trovato nel bosco a pochi metri dalla loro abitazione. Il cane è tornato in quella che lui ritiene la sua famiglia: «Gary ha scelto dove stare» ha detto l’animalista e così, con il benestare del nuovo proprietario, è stato adottato da quella famiglia affidataria per caso ma che si è innamorato di lui.
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