Una ragazza lascia la sua città mettendo in salvo dieci cani affetti da disabilità. Tra apprezzamenti e offerte di aiuto, lo scatto diventa subito virale
In questi giorni di guerra stanno circolando sui social immagini potentissime che, nell’Ucraina devastata dal conflitto, ce ne restituiscono il volto più tragico e vero, che non è fatto soltanto di distruzione, cadaveri, fiamme e fuoco.
La fuga dei profughi dalle città colpite, che a centinaia di migliaia si incolonnano lungo strade ancora percorribili per trovare rifugio nei paesi d’Europa, si svolge nel modo più veloce possibile, cercando di mettere intere vite in una valigia e lasciare tutto il resto al suo drammatico, inesorabile destino. Abbiamo già visto, in questi giorni, foto e video di donne, bambini, anziani con in braccio cani, gatti e altri animali da compagnia: fino a due settimane fa, quei cani, quei gatti, quegli amici facevano parte della vita di famiglie ora distrutte e divise dalla ferocia dei bombardamenti, condividendo con mamme, padri e figli spazi domestici intatti; adesso, invece, si ritrovano tutti in fuga, chi a piedi, in macchina o in treno, chi dentro gabbiette, cucce e trasportini. Migliaia di persone, in queste ore, in questi giorni, stanno cercando con stupefacente coraggio di salvare non solo se stessi ma anche i loro amici animali.
È solo l’ultima di questo lungo e commovente elenco di foto e sta circolando nelle ultime ore su Twitter: postata da Oleksandra Matviichuk, mostra una ragazza, di cui al momento non si conosce l’identità, ferma sul ciglio di una strada a Irpin, senza bagagli, con un giubbotto di jeans addosso, un marsupio intorno alla vita. E dieci cani intorno a sé. È letteralmente circondata, li tiene insieme con vari guinzagli. Non sono cani come tanti, però: come indica il post, si tratta di cani affetti da disabilità. E lo si capisce anche da alcuni dispositivi a rotelle in cui alcuni sono imbrigliati.
La ragazza senza nome, con le sue braccia distese e lo sguardo fiero, quasi di sfida, in posa, si offre all’obiettivo del fotografo (Christopher Occhicone), senza perdere di vista neanche uno dei (suoi?) cani. Non sappiamo se le appartengano tutti, possiamo solo immaginarlo. Così come possiamo ipotizzare che questa “dogsitter di guerra” abbia organizzato la sua fuga dall’Ucraina cercando di salvare tutti i cani disabili che è riuscita a raccogliere intorno a sé.
Immagini come questa mostrano il disarmante intrecciarsi della vita, e dei suoi problemi più urgenti, delle sue questioni vitali, con la genialità di un’impensabile organizzazione, la capacità di rendere funzionale ed efficiente anche una fuga disperata dalla morte. Oleksandra Matviichuk, l’autrice del tweet, è a capo dell’Osservatorio ucraino per le libertà civili, organismo premiato dall’Osce nel 2016 come “Difensore della libertà”. Ha scelto, come unico hashtag di accompagnamento, #StandWithUcraine (#DallaParteDell’Ucraina). Tra i commenti, chi esprime semplici apprezzamenti, chi chiede il nome della ragazza, chi di poterla aiutare. È vero, osservando quella foto, viene voglia di scoprire dove sia arrivata, adesso, la “dogsitter di guerra”, se lei e i suoi cani abbiano superato la frontiera e si siano messi finalmente in salvo.
Dal web
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