Cimiteri per animali, dopo Milano (il più grande) e Roma (storico), c’è anche a La Spezia
Dire addio a un animale domestico è dire addio a un familiare. E, per molti padroni, la prospettiva di lasciare il corpo senza vita dal veterinario per la cremazione assomiglia troppo a lasciare un familiare in ospedale. Per questo tante città d’Italia stanno impegnandosi a costruire un cimiteri per animali d’affezione
Cimiteri per gli animali d’affezione? Ce ne sono pochi in Italia. L’ultimo, fresco di inaugurazione a La Spezia dove una parte del camposanto dei Boschetti è stato destinato ai quattrozampe. Città di 90mila abitanti per 10mila cani, e 40mila se si considera l’intera provincia, La Spezia consente di inumare l’animale nel campo riservato ai quattro zampe o, post cremazione, insieme al padrone.
A Milano, il più grande
Nel frattempo a Milano c’è il cimitero per animali più grande d’Europa: Il Fido custode, aperto nel 2015, è immerso nel verde del Parco Sud Milano, fra il Parco di Trenno e il Bosco in Città. Oltre 50mila metri quadrati, che può ospitare fino a 30mila animali, senza differenza di razza e di taglie.
I costi? Seicento euro per una piazzola (nel tempo potrà essere usata per poter ospitare altri animali) più 60 euro all’anno per le spese di manutenzione e pulizia. Il Fido custode, che gestisce anche il primo cimitero Pubblico Comunale per animali d’affezione di San Giuliano milanese, ha creato anche un cimitero virtuale, dove celebrare la memoria del proprio… pappagallo, gatto, criceto.
A Roma, il più antico
Roma vanta il cimitero per animali più antico d’Italia: Casa Rosa è stata creata nel 1923, in zona portuense in seguito a una richiesta di Benito Mussolini che voleva seppellire lì la gallina domestica con cui avevano così bene giocato i suoi figli. Nel cimitero sono sepolti anche altri Janelleanimali dal “cognome” celebre: il cane di Sandro Pertini e i gatti di Anna Magnani. Ma anche piccioni e persino una leonessa.
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Cimiteri per animali in Italia: dove sono
Da Argo, a Padova, in un’area verde vicino al Parco del Basso Isonzo, a il Parco Beato, nelle campagne di Zagonara di Lugo di Ravenna, da Due Trulli a Bari a il Giardino di Artemide a Reggio Calabria: in tutta Italia sono ormai diversi i cimiteri per animali.
Seppellirlo in giardino? Si può
Le alternative? In base a una direttiva dell’Unione Europea la sepoltura di cani e gatti è possibile nei terreni privati e nei giardini condominiali (con l’assenso dell’amministratore) oltre che appunto nei cimiteri per animali d’affezione (dove però la permanenza è in media garantita per 5 anni). Non c’è una legge nazionale e le Regioni si muovono in autonomia. In ogni caso, prima della sepoltura, bisogna munirsi di un certificato del veterinario che attesti l’assenza di rischio biologico (per esempio, se l’animale è morto per un’infezione potrebbe inquinare le falde acquifere).
La cremazione dal veterinario
Oppure si può sceglierli di cremare l’animale, affidando il corpo al veterinario che si appoggia a centri specializzati. Non è possibile ottenere la restituzione delle ceneri, visto che la pratica è spesso cumulativa. Però è possibile provvedere personalmente alla cremazione, consegnando il cane o il gatto a un centro privato e a pagamento. Le ceneri possono essere disperse, conservate o seppellite, purché in contenitore biodegradabile.
Le pratiche burocratiche
Una volta accertato il decesso, il veterinario deve anche rilasciare un certificato, da portare all’Asl entro un certo termine (dipende dalle regioni) affinché l’animale (se dotato di microchip) sia cancellato dall’anagrafe.
dal web
il fido custode, sepolture e cremazioni per animali d’affezione . Milano e San Giuliano Milanese
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